Broadwine è davvero un’Osteria Contemporanea

Design, ottime portate, vino selezionato e una cortesia unica rara a Milano. Per una proposta che si sviluppa dall’aperitivo fino all’after dinner passando per la cena

Un locale dallo stile cosmopolita, uno spazio dalle mille sfaccettature, una location speciale dove ti senti a casa grazie a un personale unico che tra una portata e l’altra, tra un bicchiere di vino, i miscelati più trend e la cucina più moderna guarda ai sapori autentici. È il Broadwine Osteria Contemporanea, nella viva Via Bartolomeo Eustachi, a ridosso della via dello shopping di Milano. Interni con marmo lucido, boiserie pregiate e geometrie degli intrecci di paglia di Vienna e legni curvati. Un bel posto veramente. Caldo. Intimo. Merito anche dello studio di interior designer Brandless Studio, che ha deciso di eliminare il classico bancone, tipico dei bar lounge bar e dei locali serali.

Broadwine presenta quindi un suggestivo tavolo monolitico di design, chiamato Il Palco, ispirato alla centralità dell’albero della vita che diventa così spazio conviviale dove tessere relazioni e dialoghi all’insegna della dolce vita milanese. Uno spazio per chi ama la bellezza sincera e per chi ama la Milano non solo da bere ma anche da gustare. Il progetto nasce da un’idea di Luca Marcellin e di Desiree Brunet, già proprietari del Gruppo Drinc. (drinc e drinc different, noti cocktail bar di Milano) insieme ad alcuni soci di Roma. L’obiettivo è far diventare Broadwine un punto di riferimento su Milano per chi è alla ricerca di qualità, stile e convivialità. Così, ecco l’osteria contemporanea conviviale ma sempre elegante, casualmente bello ma accessibile. Non un ristorante e neanche una classica vineria: una cucina moderna che propone una ricerca di sapori autentici e genuini, quelli in un certo senso anche dimenticati. Per un tocco frizzante e per un momento dedicato all’aperitivo che punta al pairing in modo eccellente.

Quel giusto tocco di eleganza e tecnica per rendere contemporanei i piatti della tradizione. La wine list presenta circa 100 etichette di vini italiani e dal mondo, sempre in divenire, e un wine program snello e divertente che propone sempre novità e curiosità. La cocktail list racconta una selezione di cocktail twist on classic attinenti al mondo del vino. Un ambiente di design, studiato in ogni dettaglio, per rendere l’esperienza del commensale avvolgente a 360˚. Dagli arredi alle sedute, dai colori fino al sound, studiato ad hoc da sound designer in esclusiva, ogni dettaglio è stato progettato per rendere unica l’experience del cliente. Nel periodo estivo il dehor diventa effervescente con il RSRV Champagne Garden, uno spazio geniale e accogliente nonché colorato che fa dimenticare di essere a Milano.

È una cucina internazionale, quella di Broadwine, moderna e contemporanea, che conta sulla valorizzazione di ogni ingrediente tramite lavorazioni specifiche che vanno dalle marinature, cotture a bassa temperatura, affumicature e influenze di tecniche molecolari. Qui va in scena una cucina che strizza l’occhio a piatti tradizionali contaminati da influenze fusion (si sentono le esperienze dello chef in Bolivia e in Spagna) e da una giusta dose di creatività. Una proposta gastronomica essenziale e genuina che porta in tavola i sapori della tradizione ma in chiave moderna. Piatti autentici e di gusto, profumi delicati o dimenticati. Un menu che propone 10 portate (realizzabili anche in mezza porzione) più 2 special a rotazione che cambiano con frequenza in base alla stagionalità degli ingredienti. Poi, il menu degustazione creato dallo chef, un percorso alla scoperta di sapori genuini.

Relax e spensieratezza si sfiorano con cocktail classici e non, o con un calice di vino con un sottofondo musicale raffinato e una playlist realizzata da Tailormusic.it (Luxury Music Experience). L’obiettivo di Broadwine è rendere speciali anche gli ingredienti più poveri, quelli meno pregiati. L’ingrediente è il fulcro intorno al quale ruotano le diverse modalità di rappresentazione della cucina che lo chef propone. “La mia cucina è amore, emozione e ricerca di ricordi felici”, dice lo chef Mauro Molon, nato nel 1984 a Padova e cresciuto a Saccolongo, con alle spalle due anni di lavoro in Bolivia e uno in Spagna. La passione per la cucina ereditata dal papà, infermiere di professione ma con un profondo amore nel cucinare, ha portato Molon a frequentare e ad affinarsi all’istituto Alberghiero a Tonezza del Cimone, in provincia di Vicenza. Che diventa la sua seconda casa.