Abbiamo incontrato Raoul Girometta, al mixer RSoul DJ. Ci ha raccontato come sta nascendo un nuovo progetto decisamente plurale, Collectif D’Artistes Mediterraneens. “E’ un collettivo artistico di radice musicale e connotazione multimediale che vuole provare a restituire un po’ di luce al Mediterraneo, alle sue tradizioni e ai suoi territori”, spiega Raoul. “Da più di un ventennio, infatti, più o meno dalla nascita dell’euro, che ha favorito la dimensione economica dell’Unione Europea a discapito di quella sociale, le nazioni del Mediterraneo hanno perso il proprio ruolo di sovranità culturale e in alcuni casi anche nazionale. Con derive a volte drammatiche, prendiamo i casi di Grecia, Siria e di altri paesi delle coste mediorientali del Mediterraneo”.
C’è quindi altro, oltre alla musica, in Collectif D’Artistes Mediterraneens.
Gli artisti, le scuole, gli enti territoriali, sopratutto dei paesi in condizione di pace, hanno il sacrosanto dovere (e diritto) di contribuire a restituire dignità al passato di questi territori. Alle tradizioni artistico-culturali che per lungo tempo hanno reso l’Europa e le sue nazioni protagoniste di un’immensa fioritura. Serve un neo-rinascimento culturale europeo, in qualità di cittadini dobbiamo prenderci nuovamente cura di noi stessi e della bellezza di questi territori!
Possono contribuire tutti o solo chi fa arte?
A Milano, la città in cui vivo, alcuni cittadini ed entità pubbliche o private hanno preso in custodia alcune aiuole con obiettivi di salvaguardia e sviluppo. E’ un bel progetto, e credo meriti di avere sostegno. Credo nella creazione di una rete estesa di artisti che attraverso i linguaggi contemporanei – musica, visuals e creazioni multimediali, possa risvegliare l’interesse per questi territori, la loro storia, il loro destino di rinascita. La storia e la consapevolezza culturale sono le uniche vere armi in grado di risvegliare i nostri sensi.
Cosa intendi per linguaggi contemporanei?
Come tutti i miei progetti, Collectif è un progetto visionario, emozionale, universale. Può e vuole essere sviluppato su una filiera estesa e che ne sfrutta tutte la sua potenzialità: dagli show multimediali alla produzione musicale, alle esperienze digitali immersive. In qualche modo fa nasce da una traccia composta, arrangiata e mixata nell’Hog Studio di Gianni Bini, “Mediterranea”. Nacque da un giro armonico di synth molto trainante e immersivo. Lo composi di notte, con il sottofondo del mare e lo sviluppai poi nella magica atmosfera dello studio. Una vera e propria ‘visione in musica’.