Gelato Day: la qualità per Alberto Vitaro

In occasione del Gelato Day (24 marzo) il pasticcere e gelatiere dell’Alta Cremeria Vitaro di Cosenza racconta il suo punto di vista sul gelato di qualità: “Le comunità locali vanno supportate. Partiamo da lì” ­ Il maestro gelatiere e pasticcere Alberto Vitaro, fresco della conquista dei Tre Coni del Gambero Rosso nella storica sede Alta Cremeria Vitaro a Quattromiglia (CS), coglie l’occasione della giornata europea Gelato Day per raccontare il suo punto di vista sulla produzione e i costi del gelato di qualità. La provenienza della materia prima, la freschezza dei prodotti e i cicli di lavorazione incidono sul food cost, senza dimenticare l’impatto del cambiamento climatico e il rialzo globale dei prezzi. “Il gelato è generalmente percepito come un bene accessibile, acquistabile ad un prezzo contenuto e calmierato. Non posso che essere d’accordo, ma la differenza fra la produzione di un gelato di qualità e un prodotto realizzato con semilavorati industriali, è innegabile. Sia per quanto riguarda le proprietà organolettiche, sia in termini di food cost” spiega Alberto Vitaro. “Ad esempio, noi prediligiamo l’utilizzo di panna animale al 38% che ha un costo tre volte superiore a quella vegetale. La versione animale ha sì un maggior impatto economico, ma dona al gelato un maggior pienezza di gusto e una texture più armonica al palato”.