Per molti musicologi della dance dal palato fine e da salotto (anzi…da Privèe) radical chic è la quinta essenza della tamarria
di Filippo Regis
Per gli nostalgici dei bei tempi andati dove imperavano i mega-templi discotecari anni 90 è la serotonina dei propri ricordi. Per i suoi fan è quanto più vicino ad un guru, dispensatore di vere e proprie massime di esistenza musicale. Per molti dj è un maestro, precursore dei grandi show e pioniere dei grandi set già nei tempi in cui era follia pura anche solo immaginare che un dj avrebbe scalzato le rock star nei mainstage di stadi e festival.
Che tu appartenga a questa o quella categoria di persone poco importa perché il comune denominatore, il fil rouge immaginario che ha unito tutti è stato l’irrefrenabile desiderio di commentare, di mettere una reaction, ad una foto apparsa a gennaio del 2022 dove Gigi D’Agostino metteva a nudo la propria umana sofferenza a causa di una malattia che lo aveva colpito; un post rimbalzato nei quattro angoli della dimensione internettiana registrando dimostrazioni di affetto che, siamo certi, abbiano colpito anche lui sia per numero ma, soprattutto, per calore.
Poi il silenzio, rotto solamente da un altro scatto che lo ritraeva apparentemente più sereno e che ha riacceso le speranze di rivederlo ancora e di nuovo dietro un a una consolle. Non poteva esserci, quindi, occasione migliore della cornice del Festival di Sanremo il cui palco aveva già strizzato l’occhio alla dance con l’esibizione nel 2003 degli Eiffel65 esponenti, anch’essi, di quella che sembra essere una “scuola torinese” che sta alla musica elettronica come quella genovese sta a quella autorale e l’emiliana al rock nostrano.
“Il palco del Beach Club è pronto a rendere omaggio a un grandissimo ritorno dopo due anni di assenza” sono state le parole con cui Amadeus ha accolto la prima apparizione pubblica del Gigi nazionale e sono state le medesime parole che chi scrive ha voluto utilizzare, parafrasandole, su un altro palco, quello del Cocoricò di Riccione, in occasione dei Dance Music Awards dove ho avuto il privilegio di consegnargli il premio speciale che SIAE gli ha voluto conferire per i 25 anni dall’uscita de “L’Amour Toujors”. La standing ovation di oltre 400 addetti al settore fra dj, performer, gestori e artisti mentre nella piramide del “Cocco” riecheggiavano le note di quello che è probabilmente il disco dance più conosciuto del pianeta è stato uno spaccato tangibile, una trasposizione fisica, dell’affetto riecheggiato nel web nei due anni precedenti e che ha restituito l’immagine di un D’Agostino visibilmente emozionato: un bel momento come sono sempre belli i momenti in cui un uomo si lascia alle spalle un momento difficile così come quando un artista può tornare ad alimentarsi del proprio pubblico.
Le poche date programmate per questa estate e che lo vedranno nuovamente esibirsi nel proprio habitat naturale sono andate ovviamente soldout alle quali si aggiunge una residenza, proprio al Cocoricò, per tutti i venerdì dal 5 luglio al 23 agosto: che dire? Bentornato “Capitano”!