Dal 29 agosto, Sapore di mare di Carlo Vanzina (1983) ritorna sul grande schermo, e con esso riaffiora l’opportunità di riscoprire un classico che non è solo una celebrazione dell’estate italiana degli anni Sessanta, ma anche una lezione di come la musica possa definire un’epoca.
Non si tratta solo di un’operazione nostalgica, ma di un’occasione per parlare ancora una volta dell’elemento narrativo della musica e di come questa sia diventata la chiave del successo di Sapore di mare.
Forte dei Marmi, estate 1964, stessa spiaggia, stesso mare. Si apre il sipario del film e ci catapulta nel cuore dell’estate italiana, dove la spensieratezza regna sovrana. Le scelte musicali di Sapore di mare sono una dichiarazione d’amore per la musica dell’epoca, con successi intramontabili di Edoardo Vianello, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Mina, Adriano Celentano, Rita Pavone, Caterina Caselli e tanti altri. Trenta canzoni tutte all’italiana scandiscono i novantaquattro minuti di Sapore di mare e si fanno le protagoniste indiscusse di un film in cui melodie iconiche si fondono a scene di vita quotidiane rendendo ogni nota un’eco di quella magica estate che continua a vivere nel cuore di chi l’ha vissuta, di chi l’ha scoperta al cinema nel 1983 e di chi la riscopre oggi.
Non è un segreto che, a partire dagli anni Sessanta, i cantanti italiani abbiano messo tutto il loro zelo nel creare hit parade estive senza tempo. Questo spirito ha dato vita al genere della “canzone estiva”, che si è diffuso a macchia d’olio accompagnato dal boom delle vacanze estive. Le canzoni ad hoc per la stagione calda sono diventate un appuntamento fisso anno dopo anno: l’abbronzatura, il treno dei desideri, l’odore di salsedine e il sapore di sale, storie d’amore che l’autunno spazza via, rotonde sul mare e carezze nei pugni.
Da “O Mio Signore” ai ritmi ballabili di “Abbronzatissima”, passando per il cha cha cha, il twist, il surf e l’hully gully di “Guarda Come Dondolo”, “I Watussi”, “Tremarella”, “Windsurf” e “Il Peperone”, il re indiscusso della pellicola è Edoardo Vianello, il quale non solo presta la sua musica ma fa la sua comparsa anche in un cameo durante una serata al mitico locale “La Capannina”, interpretando se stesso e cantando alcuni dei suoi più grandi successi.
C’è qualcosa di irresistibilmente affascinante nel riscoprire Sapore di Mare oggi, e non è solo la nostalgia del passato. È come tuffarsi in un’estate che, pur lontana nel tempo, pulsa di una vitalità eterna. È come sfogliare un vecchio album di fotografie e scoprire, tra le pagine ingiallite, un’istantanea di un’epoca che ci parla con una freschezza inaspettata.
E così, mentre l’estate si esaurisce troppo in fretta, lasciando dietro di sé sogni sfumati e amori ormai lontani, il suo corso si chiude con la discrezione di chi preferisce non farsi notare.
La nostalgia che ci accompagna è quella di Cocciante, la stessa che chiude Sapore di Mare: celeste.