Il singolo Japan è stato scritto dalla stessa Ilenya in collaborazione con Daniele Piovani prodotto e mixato da Francesco Adessi presso Phonogram Music a Cologno Monzese (MI) e masterizzato da Marco D’Agostino presso il 96khz Studio a Milano. Ascoltando il tuo brano si pensa alla vita frenetica piena di urgenze vere o meno che siano alle tante scelte da dover prendere ed al bisogno a volte di staccare da tutto e tornare in un luogo sicuro per ricaricare le energie quel Japan che tu canti. Qual è quindi il significato della tua canzone?
“È un voler uscire da questa società che probabilmente sento non mi stia rappresentando in pieno. Tutti pensano troppo a se stessi e c’è poca umanità ci stiamo un po’ perdendo via lottando l’uno contro l’altro. Ogni giorno mettiamo una maschera che è un concetto che riprendo anche nel videoclip ogni giorno la indossiamo anche soltanto per non deludere l’altro o per non fargli del male come quando diciamo un sì a qualcuno poi pentendocene. Oggi ci svegliamo e pubblichiamo la nostra vita sui social in un mondo che non sembra più veritiero.”
È la dicotomia tra l’essere e l’apparire.
“Esatto io scelgo sicuramente l’essere all’apparire ed infatti nel videoclip che accompagna la canzone ho voluto mettere in luce questo contrasto attraverso il body painting curato da una pittrice e truccatrice insieme poi ai ballerini che indossano una maschera a sottolineare proprio quelle le maschere di cui parlavamo prima. Nessuno è uguale sempre con tutti ci comportiamo in modo diverso con le persone.”
Il videoclip è stato realizzato da Flous il duo di registi Luisa Raheli e Sebastiano Scala. Nel video Ilenya ha voluto dar spazio alla semplicità ma soprattutto all’arte in ogni sua forma dal body painting (realizzato dalla MakeUp Artist Marilena Maglio) al copricapo (realizzato da Aara Azul Events) e le maschere che richiamano quelle giapponesi del teatro Noh senza tralasciare la natura che ci circonda.
Infatti tu canti nella canzone “siamo rotti a metà” proprio per accentuare questa divisione.
“Io questa divisione la vedo realmente. Oggi non apprezziamo più le piccole cose perché abbiamo tutto. In Giappone ad esempio quando si invitano a casa si portano un frutto chiuso in una scatola e lo mangiano in segno di rispetto. Vedi nella musica oggi un ragazzo può “arrivare” facilmente ma non ha esperienza e non ha fatto gavetta non conoscendo quello che c’è dietro questo mestiere e quindi si rischia di pubblicare un brano diventare famoso e poi subito dopo scomparire e questo può fare davvero male. Se fosse una persona con la gavetta sarebbe più consapevole che quando arrivi su poi puoi anche scendere rapidamente giù.”
Questi sono concetti che trasmetti anche ai tuoi allievi della Milano Music Lab scuola di canto che hai fondato?
“Si nella mia scuola punto l’attenzione sulle creatività sicuramente la tecnica è fondamentale ma c’è tanta creatività ad esempio scrivo con loro canzoni. «Se non do libero sfogo alla loro creatività e li limito semplicemente a cantare nello studio senza neanche condividere la loro arte che senso ha?» Vedere pubblicato un proprio brano è sicuramente una grande soddisfazione e segna il raggiungimento di un obiettivo.”
Cos’è quindi per te cantare è un tuo bisogno e un tuo obiettivo e quando scrivi per chi scrivi?
“È Sicuramente un bisogno perché sento tale il voler condividere la mia musica ed è anche un obiettivo perché voglio appunto far conoscere la mia voce a più persone possibili. Io sento proprio l’esigenza di condividere la musica e lo faccio anche con i miei allievi. Noi condividiamo momenti di musica e la musica è condivisione. Quando scrivo le mie canzoni io racconto la mia vita e quello che vivo perché qualcuno può vedersi in quello che scrivo. Magari chi ascolta Japan la vede come l’hai vista tu dei miei brani lascio sempre libera interpretazione.”
Hai dichiarato che questo brano segna l’inizio di una tua nuova fase artistica e quindi mi sono chiesto cosa ci fosse di differente da prima e ascoltando tutte le tue canzoni tra cui #cipensioioame e leggendo i testi ho percepito il raggiungimento di una maggiore consapevolezza in te stessa di un tuo essere più sicura di ciò che vuoi.
“Si sicuramente è successo proprio questo ed è anche una nuova fase artistica intesa come nuovo sound. In effetti mi fai pensare che oggi rispetto a quando ho scritto ad esempio #cipensioioame ho una nuova consapevolezza di me stessa e so bene dove voglio arrivare. Quando ho scritto #cipensioioame ero in un periodo burrascoso e alcuni brani scritti proprio in quel periodo saranno nel mio prossimo EP. Brano clou sarà Casa Azul che è brano di prossima uscita nel quale mi rivedo nella vita di Frida Kahlo ed il titolo dell’EP sarà “Il Kaos Dentro” proprio come la mostra che c’è stata qualche anno fa.”
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