Jimmy Villotti, è ora del doppio album

Jimmy Villotti, chitarrista leggendario, ha sempre avuto un talento innato per la poesia ermetica e un linguaggio musicale unico. La sua capacità di suonare qualsiasi chitarra senza segreti lo ha reso un maestro, con una predilezione per una Gibson degli anni ’50. La sua musica, descritta come “sporca” ma in modo consapevole e orgoglioso, ha lasciato un’impronta indelebile. La collaborazione con Universal Music Italia e Rea Edizioni Musicali porta alla luce “Jimmy Villotti”, un doppio album che celebra 50 anni di creatività ineguagliabile. Il lavoro, restaurato e rimasterizzato da Mauro Malavasi, include canzoni, rarità e inediti, offrendo un viaggio filologico nell’animo umano.

Il doppio album, disponibile dal 6 settembre 2024, sarà un omaggio alla genialità cordiale di Villotti, promettendo di portare gli ascoltatori in un futuro dove l’arte è libera dal tempo. Benvenuti in un mondo di espressività unica e immaginazione devastante. Jimmy Villotti è nato a Budrio nel 1944 e ha vissuto una vita dedicata alla musica, collaborando con artisti come Lucio Dalla e Paolo Conte. La sua carriera è stata segnata da innovazione e sperimentazione, lasciando un segno profondo nella musica italiana. Il nuovo album è una gemma preziosa per gli amanti della musica d’autore, con un linguaggio che traccia un solco indelebile nella storia musicale. Preordina ora e scopri l’eccellenza figurativa e la freschezza del portamento di Villotti.

Paolo Conte di Villotti dice: “Ascoltando questi suoi lavori, mi sono chiesto quando – e in quale stato d’animo – Jimmy avesse scoperto la poesia ermetica e, in generale, il linguaggio ermetico. Perchè in questo ermetismo non convulso si doveva trovare benissimo a suo perfetto agio. Jimmy, così amicone con tutti, brillante, spiritoso e comunicativo, quando parlava (e scriveva) a se stesso usava questo linguaggio che a molti potrebbe sembrare strano e non facilmente decifrabile. Ma se ci occupiamo di lui in quanto musicista possiamo – forse – capire meglio. Un giorno Lilli Greco, il grande, storico produttore dell’RCA mi disse: ‘’Sai, Paolo, per Jimmy la chitarra non ha segreti’’. Questa mancanza di segreti, che gli aveva permesso di suonare su ogni tipo di chitarra, lo aveva portato a scegliere la sua preferita (credo una Gibson del ’50). A chi attribuiva un suono disadorno e incolore (se non un ruggine sbiadito) lui diceva ‘’Villotti suona sporco’’, con un misto di consapevolezza e orgoglio. Una chitarra, allora, ermetica, adatta ai percorsi ermetici, dove la tinta di fondo è proprio un ruggine sbiadito. Mi ricordo bene quel suono, come mi ricorderò sempre di lui.