Cucina Triennale segna una svolta nel panorama della ristorazione milanese d’autore, inaugurando un nuovo capitolo nella storia del celebre Palazzo dell’Arte. La location, affacciata su un giardino di 7.300 metri quadrati nel cuore del Parco Sempione, rappresenta molto più di una semplice apertura ristorativa: è un manifesto di come cultura e gastronomia possano fondersi in un’esperienza sensoriale completa. L’operazione, affidata alla food company T’a Milano, specializzata in cioccolateria d’eccellenza e catering su misura, promette di rivoluzionare il concetto stesso di dining culturale nel capoluogo lombardo. Il progetto architettonico firmato da Luca Cipelletti, direttore architettonico del Palazzo dal 2019, restituisce dignità agli spazi originariamente concepiti da Giovanni Muzio, creando un dialogo perfetto tra passato e presente attraverso l’utilizzo di materiali pregiati come il rovere bacchettato e le specchiature che riflettono il verde del parco. La proposta gastronomica spazia dalla tradizione milanese più autentica alle contaminazioni internazionali, con il risotto al salto che convive armoniosamente con i mini lobster roll e le carni wagyu, mentre la caffetteria propone le miscele sostenibili “La Reserva de Tierra” di Lavazza accanto ai gelati artigianali prodotti internamente.

L’aspetto più interessante dell’operazione risiede nella capacità di trasformare ogni momento della giornata in un’occasione di fruizione culturale: dalle colazioni contemplative alle cene pre-concerto, passando per gli aperitivi che precedono le serate musicali nello spazio Voce, dove il cocktail bar gestito dal bartender Daniel dell’Olio propone una selezione di signature cocktail accompagnati dalla partnership con Campari. La scelta di esporre opere di Alberto Garutti, in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, conferma l’intenzione di creare un ambiente dove l’arte dialoga costantemente con l’esperienza culinaria, mentre gli arredi firmati UniFor e Tacchini, ispirati ai disegni originali del 1933 di Gigiotti Zanin, testimoniano l’attenzione al dettaglio e alla continuità storica. Il sistema di illuminazione sviluppato in partnership con ERCO rappresenta un’innovazione tecnica notevole, riuscendo per la prima volta a valorizzare adeguatamente i complessi soffitti a travi romboidali attraverso un sistema dimmerabile RGBW che irradiare le cassonettature lasciando in ombra gli intradossi. L’apertura dalle 10.30 alle 23.00, con orari differenziati per ristorante e caffetteria, testimonia l’ambizione di creare un punto di riferimento continuativo per la Milano culturale, capace di accogliere tanto i visitatori delle mostre quanto i residenti alla ricerca di un’esperienza gastronomica raffinata. La collaborazione con partner istituzionali di primo piano come Deloitte, Fondazione Deloitte e Salone del Mobile conferma la rilevanza strategica dell’operazione nel panorama culturale milanese, mentre la presenza di 186 coperti totali, di cui 84 in esterno, garantisce una capacità ricettiva adeguata alle ambizioni del progetto.