Nato il 6 gennaio 1972, Piero Scibetta è un produttore musicale, autore e figura poliedrica della scena musicale italiana. Attivo da oltre 30 anni, ha costruito una carriera che abbraccia diverse sfaccettature del mondo della musica, dalle colonne sonore teatrali alla promozione di concerti jazz, oltre al suo lavoro pionieristico nella musica elettronica. Negli anni ’90 ha fondato il negozio di dischi Mix Point (1994), diventato rapidamente un punto di riferimento per i dj lombardi, fornendo vinili per club importanti. Nello stesso periodo, è stato uno dei PR più influenti della vita notturna milanese, collaborando con lo Shocking Club (1994-2000) e organizzando Les Flour Du Mal, una delle serate più rinomate d’Italia, frequentata da esponenti del mondo della moda e dello spettacolo. I suoi brani sono stati inclusi in centinaia di compilation prestigiose, tra cui quella ufficiale di Giorgio Armani (1996) e quelle dei club più iconici d’Italia: Byblos, Baia Imperiale, Prince, Just Cavalli, Old Fashion e Toqueville, sotto la supervisione dell’editore Alex Zullo. La sua versatilità si esprime anche nel jazz, collaborando con artisti come Guido Manusardi, Dennis Stern, Arup Kanti Das e Alberto Viganò, organizzando concerti di alto profilo. Ha composto colonne sonore per spettacoli teatrali e realizzato progetti artistici innovativi, come la collaborazione con l’artista Celio Bordin: durante le sessioni di pittura, Scibetta ha campionato il suono della stilografica di Bordin, creando il brano “Celio in L.A.” per celebrare il suo trasferimento a Los Angeles. Un aspetto cruciale della sua carriera è stata la collaborazione costante con Paolo Pozzi, coautore di molti progetti musicali. Ha inoltre lavorato con artisti come Black Legend, Danny Losito, Fabrizio Grecchi, Stefano D’Andrea, Gianni Morri, Franz del Pascia, Sandro Russo e Luca Bestetti. Ha fondato il progetto Mood Collective per esplorare la musica elettronica senza schemi predefiniti. Nel 2023 ha pubblicato l’album Cromium, prodotto nel suo studio di Lecco, che ha riscosso grande successo di critica. Oggi continua come membro del team di Twister Music Milano, collettivo editoriale che lavora su progetti inediti e collabora con nuovi produttori, confermandosi figura innovativa del panorama musicale italiano.
Scibetta esce ora con “Lucky To Be” dei Mood Collective.
https://pirames.lnk.to/LuckyToBeMe

“Riguardo al significato profondo del titolo ‘Lucky To Be Me’, esso racchiude un messaggio che va oltre un’apparenza narcisistica, rappresentando piuttosto il concetto del volersi bene. È il frutto dell’esperienza fusa con la consapevolezza di sé, che libera dalla corsa alle validazioni esterne. Non si tratta più di ‘dimostrare’, ma di ‘essere’. La svolta è comprendere che leggerezza e libertà creativa sorgono quando si abbattono le barriere interne. In un mondo ossessionato dal consenso, il messaggio più potente è che essere autentici è sufficiente per dare il meglio di sé, rendendo l’approvazione degli altri un piacevole rumore di fondo, non il motore”.
Scibetta aggiunge: “Definirei il suono ‘identitario’ e unico di questo album come un paesaggio a contrasto, un equilibrio calibrato tra buio e luce, che rappresenta la quintessenza dell’emozione umana. La sua identità è forgiata da un’elettronica vintage e potente, costruita con sintetizzatori storici che continuano a emozionare durante la creazione delle armonie. Proprio per questo dualismo e per la sua solidità timbrica, il suono di quest’album è ‘resiliente’: è una musica che, pur muovendosi in zone d’ombra, trova sempre la forza ritmica per riemergere e brillare“.
Scibetta ha scelto di pubblicare l’album sulla sua Twister Music Milano per un legame profondamente radicato nella storia e nell’affetto. “Twister è un progetto che ho co-fondato anni fa con il mio caro amico Paolo Pozzi, ed è l’etichetta a cui sono più legato emotivamente. Dopo una pausa, riattivarla con questo album significa riqualificarne l’essenza originaria: creare un contenitore focalizzato su produzioni italiane e non, che abbia il coraggio di essere intenzionalmente diverso dalle mode del momento, diventando un porto sicuro per una musica che cerca la propria identità sonora non convenzionale“.
L’album è “trasversale” perché rifiuta programmaticamente di aderire a un unico schema, rompendo con le tendenze recenti. “Offre un’esperienza dinamica dove ogni traccia dipinge momenti e sensazioni diverse, mescolando continuamente le carte. Non è un disco da sottofondo, ma un viaggio. Si rivolge a chiunque sia stanco delle etichette e abbia una mente aperta: all’ascoltatore che cerca stimoli, desideroso sia di viaggiare profondamente con la mente in un ascolto in cuffia, sia di alzarsi e ballare. È per chi cerca profondità e ritmo, senza dover scegliere“.
La traccia che meglio rappresenta l’evoluzione artistica del progetto qual è? “‘Running on Empty’. È la sintesi perfetta del sound ‘resiliente’ dell’album: estremamente carica e profonda nello stesso istante. A livello sonoro, è un manifesto con un’architettura ricca di elettronica stratificata, ritmiche complesse e incalzanti, e una voce di intensità quasi cruda. Parla di tensione e svuotamento, ma con una forza propulsiva, incarnando il momento in cui, pur sentendoti esausto, trovi la spinta emotiva per continuare a creare senza compromessi“.
Speriamo che il pubblico, avvicinandosi a questo lavoro, colga e apprezzi l’enorme impegno di Scibetta. “La dedizione e la cura in ogni suo strato sonoro. Ma, al di là dell’aspetto tecnico, il messaggio più profondo è legato all’esperienza: desidero che questo album funga da ponte emotivo, in grado di emozionare profondamente e, allo stesso tempo, di far divertire chi si lascia coinvolgere. L’obiettivo ultimo è offrire un’esperienza ricca e autentica che permetta alle persone di evadere e ritrovarsi, usando la musica come veicolo per sentire qualcosa di vero“.


