Revelè ‘O Mar ‘O Mar

la nostalgia diventa canto, il mare si fa voce

C’è un momento, nella vita di chi parte, in cui il ricordo smette di essere pensiero e si trasforma in suono. In preghiera.
È da lì che nasce “‘O Mar ‘O Mar”, il primo brano di Revelè, giovane artista partenopeo che fa della musica uno specchio della sua anima. Un debutto che non ha il tono dell’esordio, ma il respiro di un ritorno. Quello verso casa. Quello verso sé.

Disponibile dal 18 luglio in radio e in digitale, distribuito da Artist First e prodotto da Mario Meli (Annalisa, Alfa, Clementino), “‘O Mar ‘O Mar” è una lettera in musica scritta in assenza, una dichiarazione d’amore nata dal vuoto.

Una preghiera moderna rivolta al mare

Il mare, in questa canzone, non è sfondo. È interlocutore. È presenza viva, testimone di una ferita aperta: quella della distanza, dell’appartenenza negata, del bisogno di tornare. Napoli diventa metafora: non solo luogo geografico, ma ventre caldo, radice affettiva, origine e destinazione di ogni viaggio interiore. “‘O Mar ‘O Mar” è una preghiera moderna, pronunciata con voce fragile e autentica, sospesa tra le sonorità del pop contemporaneo, le vibrazioni mediterranee e una scrittura che ha il sapore del vissuto.

L’infanzia, il dolore, la scrittura come ancora

Dietro Revelè c’è Giuseppe Cacciapuoti, nato nel 1997 a Napoli. Un’infanzia spaccata tra Melito e il confine con Scampia. Un padre perso troppo presto. Un dolore silenzioso, che ha imparato a parlare solo attraverso le parole. La scrittura arriva a tredici anni, come forma di resistenza, come cura. È lì che nasce il bisogno di raccontarsi, di cantare il vuoto per riempirlo. «Ho iniziato a scrivere per restare a galla, per dare voce alla balbuzie, al vuoto, alla nostalgia. “‘O Mar ‘O Mar” è il richiamo che sentivo ogni giorno da lontano: il mare, il Vesuvio, la luce, il calore. È il mio canto d’appartenenza.»

Revelè: dove la fragilità diventa forza

Oggi, Revelè è artista, autore e attore, in equilibrio costante tra parola e melodia, tra potenza e fragilità. Il suo universo sonoro è liquido, personale, fatto di pop elettronico, suggestioni urban e atmosfere cinematografiche, in cui le emozioni diventano architetture sonore. Pino Daniele è la sua guida spirituale, Mango la sua ispirazione lirica. Ma la voce è tutta sua, e ha dentro il graffio di chi ha vissuto, amato, perso e ancora cerca.

Un debutto come una ferita che canta

“‘O Mar ‘O Mar” non è solo una canzone: è una confessione, un atto di fede, una finestra aperta su quel Mediterraneo interiore che ognuno porta dentro. Revelè entra nel panorama musicale con delicatezza e profondità, portando con sé una storia vera, una voce sincera e un’anima in ascolto.
Il suo mare è fatto di suoni, ricordi e desideri. Ed è lì, tra un’onda e l’altra, che ha scelto di iniziare.