“RE-Bach” è il titolo della nuova uscita musicale dei Sonosphere, ossia Giorgio Tramacere e Marco Noia, produttori italiani che hanno preso i brani di Johann Sebastian Bach e li hanno, a loro modo, “smontati e rimontati” in modo originale. Questo album è stato creato con l’intento di offrire un’esperienza di rilassamento attraverso la musica, combinando le melodie senza tempo del compositore tedesco con nuovi arrangiamenti e suoni contemporanei.
BIG Music Relax, etichetta che ha pubblicato il progetto, è specializzata nella produzione di musica per il relax e il benessere, proponendo una vasta gamma di generi musicali che spaziano dal classico alla musica elettronica. Con questo album, si sono voluti unire i due mondi, creando un connubio tra la musica classica e la modernità, per offrire una nuova prospettiva e un’esperienza unica ai suoi ascoltatori. “RE-Bach” dei Sonosphere offre una reinterpretazione fresca dei brani di Bach, mantenendo la loro bellezza e complessità, ma con un tocco contemporaneo. Siamo alla frontiera della’ambient music e del suono cinematico.
Mai nessuno però, prima d’ora, aveva pensato di trasferire la tradizione delle regole della musica colta nella musica ambient. Il risultato di questo album, realizzato tra Brescia, Roma e Hong Kong, è stupefacente, si passa infatti dall’atmosfera ambient a quella cinematica, dalla musica motivazionale a quella epica.
Giorgio Tramacere, qual è stata l’ispirazione dietro la decisione di ricostruire brani di Bach in chiave cinematica e ambient music? Da dove è nata l’idea?
“Abbiamo voluto scrivere un lavoro che donasse all’ascoltatore un risultato percettivo nuovo e diverso rispetto ad ogni altro genere. Ed è così che dopo aver deciso l’epoca storica in cui tuffarci e dopo diverse ricerche la scelta è caduta su Johann Sebastian Bach”.
Marco Noia, come avete affrontato la sfida di reinterpretare composizioni classiche come quelle di Bach in un genere musicale moderno come la cinematica e la ambient music?
“Ritrovarsi di fronte al più grande compositore di tutti i tempi, ha richiesto un rispetto della materia prima ed un lavoro arduo di reingegnerizzazione da parte nostra. Si è attuato nello specifico un processo di ribaltamento completo della prospettiva musicale. Il nostro lavoro è stato anche impreziosito dai nostri amici musicisti e coristi che hanno partecipato a questo lavoro”.
Giorgio, quali aspetti della musica di Bach avete cercato di preservare o enfatizzare durante il rifacimento dei brani?
“Non abbiamo rifatto i pezzi di Bach, li abbiamo smontati e dopo averli analizzati li abbiamo completamente riscritti cercando di mantenere una coerenza formale tra l’idea originale e la nostra visione di sviluppo. Per gli addetti ai lavori tengo a precisare che non si tratta di rielaborazioni creative di opere originarie di cui all’art. 4 lda, ma sono opere nuove a tutti gli effetti. Alcuni spunti armonici del maestro della musica Barocca sono stati sviluppati e fioriti in modo innovativo realizzato non solo grazie all’inserimento di nuove armonie in giustapposizione, ma anche grazie all’utilizzo del pianoforte, orchestra contemporanea, sintetizzatori, sequencer, gruppi di percussioni, creando di fatto un ambiente sonoro completamente nuovo e particolare”.
Marco, quali obiettivi volete raggiungere con queste “reinterpretazioni” di Bach e qual è stata la risposta del pubblico finora?
“Cosa ci ha spinto a realizzare questo lavoro è stata proprio la risposta che il pubblico ci ha dato da quando abbiamo iniziato il progetto Sonosphere.L’obiettivo di questo album è stato quello di dar vita a un nuovo genere di musica ambient con una componente di musica colta”.
È l’inizio di una serie che coinvolgerà i nomi di altri grandi maestri dell’epoca?
“Sicuramente ci sarà un seguito con contaminazioni classiche, stiamo già studiando”.