Uno sguardo approfondito sull’album introspettivo della producer, il percorso che l’ha portata a realizzarlo e le date del tour recentemente annunciate. Rome in Reverse, il progetto solista di Antonella Pacifico, esplora da anni l’intersezione tra musica elettronica e narrazione emotiva. L’album “KAJAL” rappresenta un momento centrale di questo percorso: un lavoro intimo che trasforma il minimalismo sonoro in riflessione personale. L’artista ha recentemente annunciato un mini-tour con concerti a Stengade Copenhagen e Posten Odense, in Danimarca, e una partecipazione da headliner al Cool V Plote Festival di Písek, in Repubblica Ceca.
Più che un album narrativo tradizionale, KAJAL si sviluppa come una sequenza di frammenti emotivi. Ogni brano nasce non da una struttura formale, ma da un sentire — suoni e atmosfere emersi durante passeggiate solitarie, notti insonni o momenti di tensione interiore. Il risultato è una raccolta che indaga l’adolescenza dall’interno: vulnerabile, irrisolta, autentica.
Il titolo KAJAL richiama un tipo di trucco che Pacifico usava da adolescente. Un simbolo di forza, un modo per proiettare sicurezza nei momenti di incertezza. L’album ritorna a quel sé più giovane e gli dà voce, utilizzando field recordings, sintetizzatori analogici e campioni processati per creare ambienti sonori intimi e cinematografici. La tavolozza sonora è volutamente essenziale, più orientata alla texture che al volume.
Durante la realizzazione, Rome in Reverse ha evitato formule produttive predefinite. Lavorando principalmente in Ableton Live, con strumenti come Max for Live, Soundtoys e plugin Valhalla, Pacifico ha trattato ogni composizione come una traduzione emotiva. A volte un singolo suono manipolato bastava a rappresentare un ricordo intero. Le influenze di artisti come Thom Yorke e Aphex Twin sono presenti, ma non come imitazione: l’obiettivo era evocare stati emotivi.
Sebbene KAJAL sia un lavoro solista, ha beneficiato di una rete silenziosa di supporto. Amici, sound designer, artisti visivi e follower hanno contribuito con feedback e incoraggiamento. Un’opera nata in solitudine ma modellata dall’ascolto collettivo — una forma di intimità collaborativa rimasta dietro le quinte.
Il percorso di Rome in Reverse inizia nel 2014 con Loop and Reverse, seguito da progetti come Northern Lights e Sun in Reverse, entrambi realizzati con Sun Glitters. Questi primi lavori hanno definito un approccio ibrido, che unisce dub ambient, texture elettroniche e ritmi da club con una sensibilità riflessiva.
Negli anni Pacifico ha costruito una presenza costante nella scena elettronica europea e asiatica. Ha partecipato a festival come A Colossal Weekend (Danimarca), SEI Festival (Italia) e Pelupo Festival (Thailandia), affinando un live set spesso accompagnato da arte visiva per un’esperienza immersiva. Ugualmente rilevanti sono stati i festival indipendenti e i club più intimi in Germania, Svizzera, Francia e altri paesi, che hanno contribuito alla sua evoluzione artistica.
La discografia di Rome in Reverse comprende uscite su etichette come Future Archive Recordings, Phontype Records e Telavivi Records. Brani come Wood (con Noklan) e l’album KAJAL segnano un’evoluzione sempre più orientata alla narrazione personale rispetto alla classificazione di genere. Una crescita graduale, caratterizzata più dal rischio artistico che dalla traiettoria commerciale.
Guardando al futuro, Pacifico è concentrata sull’espansione della dimensione live. Sta sviluppando un formato performativo che integra visual reattivi e sound design intimo — uno spettacolo pensato per riflettere in tempo reale l’atmosfera di KAJAL. Sono inoltre in corso conversazioni su possibili apparizioni in contesti come HÖR Berlin e Panorama Bar del Berghain — spazi in linea con la qualità contemplativa e immersiva della sua musica.
Il prossimo progetto in studio è già in lavorazione, ma Pacifico continua a privilegiare il processo rispetto al risultato. La musica nasce senza scadenze, lasciando che le idee prendano forma prima di essere fissate su disco. L’obiettivo rimane costante: creare musica onesta, radicata nell’esperienza vissuta. KAJAL non è una destinazione, ma una tappa lungo il cammino — un momento di riflessione in un processo continuo di trasformazione. Invita l’ascoltatore a fermarsi, ad ascoltare con attenzione, e a riconoscere nei frammenti sonori la complessità dei propri ricordi. KAJAL è disponibile su Spotify. Per aggiornamenti sulle prossime performance e nuova musica, Rome in Reverse è attiva su Instagram e Bandcamp.