Milano si conferma ancora una volta laboratorio di avanguardia per la cultura del bere, ospitando un dialogo inedito e sofisticato che scardina i dogmi del pairing tradizionale. Al centro di questo esperimento sensoriale, un elemento inaspettato eppure straordinariamente versatile: le Prugne della California. A orchestrarlo, due virtuosi dei rispettivi campi, il maître chocolatier Stefano Collomb e Benjamin Cavagna, Bar Manager del 1930 Cocktail Bar, tempio milanese annoverato tra i The World’s 50 Best Bars. La loro missione è stata esplorare le sinergie tra i dark spirits, il cacao e la polpa morbida e intensa di questo frutto, dando vita a un percorso che è una sfida ai sensi e al palato. Stefano Collomb svela la filosofia dietro questa operazione, descrivendo le prugne come un ingrediente di alta qualità, dal gusto morbido ma strutturato, con una personalità definita. La sua fascinazione risiede nella loro capacità quasi alchemica di esaltare e legare gli altri elementi, una naturale vocazione all’armonia che trova piena espressione nell’incontro con la profondità del cacao e la forza dei distillati. Il risultato è un equilibrio caldo, persistente e tridimensionale, che stimola la memoria sensoriale e rende ogni abbinamento un’esperienza completa e appagante. Il viaggio proposto non è una semplice degustazione, ma una narrazione in quattro atti, ciascuno dedicato a un diverso spirito scuro.

Si comincia con il Cognac VSOP Vaudon, abbinato a una sfoglia di cioccolato fondente che ne esalta la struttura in un equilibrio rotondo e vellutato. Il Bourbon Rabbit Hole evoca invece i dolci del Sud degli Stati Uniti, in compagnia di cioccolato al latte, cannella e granella di zucchero grezzo. La tappa successiva, con lo Scotch Kilchoman Machir Bay, è un audace incontro tra mondi opposti, bilanciato dalla scorza d’arancia ricoperta di cioccolato bianco, dove la dolcezza si scontra con la mineralità. Chiude il percorso il cocktail NOT A FUSETTONE, un gioco di contrasti tra note amare, affumicate e speziate, servito con una ganache extra fondente e zenzero candito per un finale vivace. Benjamin Cavagna spiega che l’obiettivo era proprio superare il concetto tradizionale, cercando un linguaggio comune tra materie prime apparentemente lontane. Le Prugne della California, con la loro personalità unica, si sono rivelate il collante perfetto, un ponte tra la dolcezza rotonda del cioccolato e la profondità aromatica dei dark spirits. Il lavoro si è concentrato su consistenze, temperature e intensità, costruendo un’esperienza che va oltre il gusto per coinvolgere tutti i sensi in un racconto contemporaneo di equilibrio e curiosità. A sigillare questa esplorazione, un cocktail d’autore che è una dichiarazione d’intenti: il Porcini & Soy Sauce Negroni. In questa creazione del 1930, l’intensità terrosa dei porcini e la sapidità della salsa di soia si fondono con i classici del Negroni, mentre le Prugne della California, cotte sottovuoto e infuse al vermouth, aggiungono quella rotondità e dolcezza che trasformano un iconico sorso in un’esperienza totalmente nuova. La sapidità, elemento cruciale, è amplificata dal gin salato Tripgin Bari Edition, che conferisce ulteriore carattere e complessità. Questo progetto non è una semplice moda, ma la testimonianza di un’evoluzione nel panorama della mixology, dove ingredienti tradizionali come le prugne secche vengono riletti con uno sguardo moderno e audace, dimostrando che la vera innovazione nasce spesso dal dialogo, dalla contaminazione e dal coraggio di esplorare territori inesplorati, un sorso alla volta.


